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Riscaldamento a legna spaccata

Il riscaldamento a legna spaccata viene considerato ancora un sistema di riscaldamento a tutti gli effetti sebbene alcuni lo ritengano poco pratico. Nonostante il ricorso a tecniche molto avanzate è consigliabile valutare attentamente se un impianto di riscaldamento a legna spaccata possa rivelarsi o no redditizio per la propria situazione abitativa. Questi impianti comportano difatti un carico di lavoro e tempi non indifferenti sia in termini di rifornimento, trattamento e stoccaggio come anche per il caricamento della legna al loro interno. Vantaggioso è però il fatto che con una caldaia a legna spaccata è possibile riscaldare in maniera molto economica. C’è da tener presente che – per poter trarne la massima efficienza energetica – il contenuto di acqua della legna non deve superare il 20%, il che comporta un tempo di stoccaggio dei ceppi di almeno da due anni. È indispensabile affiancare una caldaia a legna spaccata ad un termoaccumulatore esterno detto puffer che consentirà tempi di autonomia più lunghi e di conseguenza una migliore efficienza energetica.

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